Articoli di Piero Schiavazzi
Il presepe di sabbia di Francesco (di P. Schiavazzi)
Il presepe di sabbia in Vaticano: genesi o nemesi? Emblema di una eredità biblicamente copiosa come i granelli luccicanti, promettenti delle spiagge d'Oriente o presagio di un lascito destinato a sciogliersi, e rapidamente scomparire, sull'onda di riflusso di un futuro conclave, che monta in prospettiva, mentre a Occidente sale, lenta e inesorabile, la marea del dissenso?
Il cristianesimo globalista-egalitario di Bergoglio e quello sovranista-identitario della Lega, nostalgico di Giovanni Paolo II
Separati in casa, sotto il cielo di Roma. I due cristianesimi, globalista - egalitario di Francesco e sovranista - identitario della Lega, non si erano trovati mai così vicini e così lontani come l'8 dicembre 2018: il giorno in cui "l'interesse nazionale" dell'Italia e della Chiesa si separarono pubblicamente, platealmente in due distinte "annunciazioni".
Il nome mio nessun saprà: l'accordo segreto tra il Papa e Pechino
"Nessun dorma". In un mese, la Cina ha inaugurato i due ponti più lunghi del mondo. Fisico ed edilizio il primo, a sfidare ogni record d'ingegneria e unificare Hong Kong, Canton, Macao, in un arco di 55 chilometri e 250 milioni di transiti.
L'ottobre "rosso" di Francesco, tra preghiere contro i demoni che assediano il Vaticano e l'invito nell'inferno nordcoreano
"Sancte Michael Archangele, defende nos contra insidias diaboli..."
La Chiesa in cerca di un Paolo VII. Bergoglio delinea l'identikit del successore (di P. Schiavazzi)
Jorge Mario Bergoglio e Giovanni Battista Enrico Antonio Maria Montini: Goethe le chiamerebbe affinità elettive, operative anche tra i pontefici. Chimica spirituale profonda che unisce personalità opposte, umanamente agli antipodi, e allestisce un composto insolito ma solido, resistente al tempo e alle intemperie. Il Papa della piazza e quello del palazzo.
A 25 anni dal grido di Wojtyla, la dichiarazione di guerra di Bergoglio alle mafie
"Oggi siamo chiamati a scegliere da che parte stare. Non si può credere in Dio ed essere mafiosi". Sarà l'impatto mediatico del messaggio. Sarà l'impianto mistico del paesaggio. Fatto sta che sullo sfondo il Monte Pellegrino sembrava il Sinai e al popolo dell'esodo, schierato in versione Mar Rosso, è parso che Francesco scendesse da lì anziché dall'elicottero: a scandire, e scolpire, il suo aut-aut direttamente nelle coscienze.
Il dramma di Bergoglio. A Dublino come Ulisse di Joyce, alle prese con l'odissea della Chiesa (di P. Schiavazzi)
Come in Ulisse di James Joyce. Come nel Bloomsday di un Dubliner. L'Irlanda offre a un Papa letterario, e ottuagenario, la lingua e il coraggio per navigare l'odissea del nostro tempo. La pista e lo stradario per inoltrarsi, a piedi e pensieri nudi, lungo le vie della memoria.
La svolta di Francesco: il summit di Bari allontana il Papa e Putin (di P. Schiavazzi)
Bergoglio ha riunito in Puglia il "governo in esilio": intento a scongiurare, o quanto meno arginare, un esito tragico, ma realistico e statistico, se guardiamo all'orizzonte dei numeri. Che parlano di cristiani dimezzati, sulla via di Damasco. Ridotti a un quarto, nei deserti tra i due fiumi, dove Dio strinse il patto "stellare" con Abramo, promettendogli una discendenza infinita.
Francesco e la roulette "russa" del Medio Oriente (di P. Schiavazzi)
Quando il limes uccide, impassibile, "impassabile", uomini e idee. I morti che da una decade (2008 - 2018) s'infrangono e scompaiono seriali come onde al confine tra Gaza e Eretz Israel cancellano a colpi di spugna, sulla lavagna degli storici, l'assunto teorizzato da Francesco nel novembre 2013, all'esordio del suo mandato.
Il Papa senza interlocutori in Terra Santa, dopo la scomparsa di Shimon Peres e la radicalizzazione di Abu Mazen
A una vita e un oceano di distanza, quando i ricordi dell'adolescenza si fanno a un tempo più lontani e dolci, Francesco sperimenta viceversa e da vicino l'amarezza, inusuale per un Papa, di venire tradito dal primo amore: quello per la chimica, nato sui banchi di scuola - dove si diplomò all'istituto tecnico di Buenos Aires - e dilaniato sui banchi della storia, nel rebus cronico del Medio Oriente, dove la Siria, più della Palestina, diventa simbolo di un connubio impossibile, approdando, e sbarcando, dalle intuizioni alle azioni.
La Pasqua di Francesco e l'eterno Venerdì della terra di Gesù (di P. Schiavazzi)
Da Regina Coeli al Regina Coeli: gioco di parole mistico e topografico che racchiude, nel raggio di tre giorni e di un chilometro appena, la Pasqua e la pena di Francesco. Dalla "rotonda" consunta e angusta del carcere trasteverino a quella, sontuosa e vasta, del colonnato di Bernini.
La riforma elettorale di Bergoglio e il taglio dei collegi cardinalizi sicuri: il prossimo Papa sarà eletto con il proporzionale
Un quinquennio sulle rive del Tevere scandisce il tempo, inquieto, della politica e lo scorrere dei parlamenti della Repubblica. Coincidendo nell'ultimo caso con lo start elettorale di un romano pontefice: marzo 2013, mese del conclave. Simultaneità troppo invitante per non assumerne glossario e scenario. Metodo e metafora.
I pensieri di Francesco tra il rosario e san Gennaro (di P. Schiavazzi)
Angeli o demoni? Questo deve avere pensato all'indomani del voto il Papa ottuagenario, mentre la tv incorniciava il sorriso trionfale, leonardesco di Luigi Di Maio, al Parco dei Principi, e davanti a lui, nel Palazzo Apostolico, si materializzava il profilo imperiale, mozartiano del cancelliere austriaco Sebastian Kurz, in visita in Vaticano, con passo di valzer straussiano, aitante e andante fra le sacre stanze.
Camera con vista voragine
Due secoli d'illuminismo, positivismo, scienza edile e coscienza civile ci hanno spiegato che le tragedie ambientali dipendono dall'uomo e la vendetta divina - di cui la Bibbia, eppure, parla - non esiste. Grazie a Dio.
Il bilancio del viaggio di Francesco in Perù e Cile: l'America Latina da zoccolo duro a tallone d'Achille del pontificato
Sebbene gennaio, al culmine dell'estate australe, risulti meteorologicamente il mese più terso dell'anno tra Lima e Santiago, il cielo tuttavia non era mediaticamente apparso mai così plumbeo sopra un viaggio di Francesco: alternando segnali oscuri e squarci di luce, il bagno di folla delle celebrazioni e la doccia fredda della contestazione, i colori primordiali degli indios e il grigiore postmoderno dei barrios.